Mi sembrava di sentire di nuovo il rumore dell'erba che cresce.

sabato 30 marzo 2013

Ichnos




Si fa strada
fra le canzoni dei Tazenda
il ricordo di voi.
Perché voi siete Ichnos,
l'impronta che mi trascina
la dolce ferita mai richiusa.
Voi siete i soldati
nel primo giorno di scuola
gli alunni nel primo giorno di guerra.
L'esercito che dovevo combattere
e scoprii mio alleato.





















venerdì 29 marzo 2013

Gli alberi non si perdono




Joan e Peter.  Gli alberi non si perdono







In quanti porti


(A Pierangelo, che da giovane suonava nei pianobar delle navi da crociera.
Alle fantastiche avventure che mi raccontava quando veniva a trovarci.)






In quanti porti, in quanti mari,
in quante città lontane
ancora riecheggia la musica
di un pianoforte.
Ma quale romanzo narrava le tue avventure?
O era una storia di Corto Maltese?
Fu nei versi di una canzone che ti incontrai
o fra le aiuole fiorite del nostro giardino?


mercoledì 27 marzo 2013

Forza coraggio e mascarpone






Vivevamo di forza coraggio e mascarpone,
di fragole solo desiderate, di belle ragazze,
di "addio silenzio",
 di battute pensate e non dette.



Vivevamo di auto di amici
e delle belle e brutte figure,
di aver avuto la testa spaccata e averlo già raccontato,
di non aver risposto per tempo al richiamo del telefono
e della stagione dei pirati,
di treni sbagliati.


Vivevamo come il cibo dei cani,
perché impastati col sangue e coi resti del banchetto,
dedicati ad una cena blasfema,
destinati, innocenti, al peccato;
vivevamo come briciole del pane degli uccelli: per amore.

Per l'oscura giovinezza ospite d'onore
dell'ultimo spettacolo,
per applaudire più forte,
e per il succo d'uva e per il
mascarpone.


Camminavamo nelle strade di notte
cercando spiagge nuove,
ci scambiavamo maglioni e così profumi
 e gli avanzi dei baci,
ci regalavamo a ogni natale pacchi di dolore
per poterci poi rincontrare,
e tornare al vino,
e tornare al mascarpone;
bere senza riuscire a ubriacarci
e, lo stesso, estrarre dalla ferita il veleno.

Barattavamo fra noi i turni dei piatti
e monete straniere per i viaggi,
univamo le nostre forze
per combattere la noia e le zanzare
e allontanare l'idea che la nostra polvere
si sarebbe un giorno dispersa
e avrebbe fecondato,
inarrestabile,
i territori dell'immortalità.

lunedì 25 marzo 2013

Ho camminato per la città


Ho camminato per la città
immaginando un appuntamento che ci siamo scordati di darci.
Ho guardato nei vicoli bui,
ho corso temendo di essere in ritardo,
ma c'era silenzio,
il vento ha cancellato il tuo profumo.
Nulla di te
avrei scritto in altri tempi,
ma quel nulla, quel buio, quel silenzio
erano il tuo modo più forte di chiamarmi.

 

Non essere tu la sera


Non essere tu la sera,
che aspetto nel torpore di disegni malinconici.
Non essere tu la veglia della luna.
Il facile gioco di menti riposate;
allegria che non sa attendere
e tutto trasporta con forza.
Non fine o albeggiare del giorno,
del tempo impigliato in ricordi.
Non essere tu l'emozione più forte,
sorpresa a se stessa,
arrossata nel viso di gioia
e del pensiero vagante. 
Non tu la poesia che inventa,
non tu la musica insonne, 
violata nei lunghi tramonti.
Non essere il segno che non riconosco
e il segno che ho chiesto ai domani,
il segno che spera e non crede;
non essere tu l' illusione,
il miele raccolto,
il passante che indaga,
la linea che fonde il cielo col mare,
che invoca il ritorno
 agli amici perduti per strada.




sabato 23 marzo 2013