Mi sembrava di sentire di nuovo il rumore dell'erba che cresce.

venerdì 30 marzo 2018

Tra via Peschiera e via Libertà


Vibrano calde nel gelo della notte
dodici corde di complicità,
sotto la luna fragile e impaurita,
oltre i portoni e gli ingombri cortili
di via Peschiera e via Libertà.

Dietro il cancello c'era una palude,
tra fuochi d'artificio e colpi di fucile;
dietro il cespuglio c'era una tagliola,
nel paese dei muri di fango,
c'era una crepa intorno al campanile.

Maurizio raccoglieva i suoi ricordi
sugli scalini storti dell'altare;
solo per un attimo la festa si fermò,
nel paese dei calici infranti,
poi la ferita riprese a sanguinare.

C'era una luce nell'angolo più buio,
c'era una storia incisa nella pelle,
quando un bambino smise di giocare,
nel paese che non ha memoria,
e iniziò a bere il succo delle stelle.

Cenzino correva verso casa
nella strada dai lampioni spenti,
l'autunno, sorridente, lo inseguiva.
Giancarlo suonava la chitarra
nella piazza senza monumenti.

Vibrano calde nel gelo della notte
dodici corde di complicità.
C'era una palude, ora c'è un giardino
nel paese che ha voglia di sognare
tra via Peschiera e via Libertà.




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